Articoli con tag davide Capozzi
Monte Bianco. Il paese dei balocchi.
Se siete in zona merita. Davvero.
[Video] Monte Bianco: il paese dei Balocchi
Stupendo video di Luca Rolli: la storia di un gruppo di amici nel loro parco giochi preferito, il Monte Bianco.
Con Davide Capozzi, Francesco Civra Dano, Andreas Fransson, Giulia Monego e Julien Herry.
Discussione e commenti qui
Tris di prime – Grand Combin de Grafenière
Davide Capozzi e Julien “Pica” Herry mettono a segno tre prime discese in snowboard in un colpo solo: parete Sud Ovest, cresta Sud Est e parete Est del Grand Combin de Grafenière.
www.snowhow.it (Testo e foto di Davide Capozzi)
“Tutto ha inizio con una foto, come spesso accade. Il mio amico Diego Fiorito (sciatore alpinista con innumerevoli prime discese) anni fa mi mostra una foto del versante est del Grand Combin de Grafenière (4314 m.); subito mi rendo conto che la cosa non è semplice: l’accesso alla parete è difficile a causa di un ghiacciaio tormentato (Glacier du Croissant), l’avvicinamento è lungo e la difficoltà di verificare le condizioni della parete rendono il tutto molto scoraggiante. Decido di accantonare l’idea di sciare questa montagna preferendo altre mete più facili da realizzare. Prosegui la lettura »
Prima discesa “Voie Original” – Pain de Sucre
Un’altra prima discesa per Davide Capozzi, Julien “Pica” Herry e Francesco Civra Dano: “Voie Original” – Pain de Sucre
http://www.snowhow.it/blog.htm
“La parete nord del Pain de Sucre è un luogo mitico che ha fatto la storia dello sci estremo del Monte Bianco. La prima discesa con gli sci lungo questa parete è stata opera di Pierre Tardivel il primo giugno del 1990 con due calate in corda doppia lungo la linea di discesa più logica (linea gialla). La prima ripetizione è avvenuta soltanto due giorni dopo, da parte di Dédé Rhem con gli sci e Jerome Ruby con lo snowboard. Prosegui la lettura »
Intervista a Davide Capozzi
Scritto da pietro in Interviste il 30 aprile 2014
Sono uno snowboarder e non un giornalista, sono abituato a “rubare” osservando e chiedendo al prossimo. Per questo motivo le domande hanno un certo taglio e vengono affronti alcuni temi. Imparare (anche tramite una chiacchierata) da chi è più esperto è sempre un’ottima opportunità. Da queste premesse nasce l’idea di intervistare alcuni grandi della nostra disciplina e rendere tutto pubblico sul forum.
E’ per me un grande piacere iniziare con Davide. Non lo conosco personalmente, e non bastano certo un po’ di mail, telefonate e un’intervista a distanza per dire che siamo “amici”. Però Davide è stato disponibilissimo e molto veloce nell’aderire all’iniziativa e rispondere. La sua educazione, semplicità e disponibilità mi hanno colpito in un ambiente in cui molto spesso gente, con nemmeno un centesimo del suo curriculum, se la tira nemmeno fossero Xavier De La Rue. Viene proprio voglia di incontrarlo di persona, speriamo un giorno ce ne sia la possibilità.
Prima di leggere quanto segue vi consiglio però di dedicare qualche oretta al suo sito: www.snowhow.it (bello, essenziale, senza fronzoli e pieno di contenuti)
Nonché di scorrere il suo curriculum: www.snowhow.it/about.htm (impressionante)
ANAGRAFE:
NICO: quando sei nato?
DAVIDE: 11 ottobre 1971
Dove vivi?
Morgex vicino a Courmayeur (Valle d’Aosta)
Dove lavori?
In inverno faccio il maestro di snowboard a Courmayeur e il resto dell’anno sono un tecnico dell’Ammin. Regionale Valle d’Aosta alle Sistemazioni Montane
Che lavoro fai?
Mi occupo di sistemazioni idrauliche e paravalanghe
Quando hai messo la tavola la prima volta?
Nel 1989
Quando hai fatto la tua prima uscita snowalpinistica?
Non ricordo … comunque la prima snowalpinistica di una discesa ripida, fu nel 2002 alla Tour Ronde al canale Gervasutti
MATERIALI & AFFINI:
Descrivi i tuoi materiali principali (tavola intera-split, attacchi, scarponi, eventuali ciaspe-scietti)?
Per il freeride di tutti i giorni utilizzo: Tavola intera (Furberg 162), con scarponi Salomon Malmute. Per le gite alpinistiche: Splitboard (Furberg 162-168) con scarponi Fitwell
Descrivi il materiale alpinistico.
Picca 1 o 2 a seconda di dove vado, ramponi classici, corda dynema da 50-60mt oppure corda 8mm da 30mt per ghiacciaio. Nei casi in cui c’è sicuramente da arrampicare scelgo/scegliamo 60mt di corda da 8mm.
Casco sì o no?
Quasi mai.
Descrivi il contenuto base del tuo zaino per una discesa di livello medio-alto.
Come sopra, con l’aggiunta di nuts e friends, cordini. Chiaramente in ogni mia uscita, facile o difficile, sempre pala artva e sonda.
Cosa bevi e mangi durante un’uscita?
Bevo pochissimo: 1/5 litro acqua con Sali, e gel (2-3) barrette (1-2). Non sono un esempio da seguire, ma io mi trovo bene così…e sono più leggero.
Quante uscite compi in una stagione?
Dipende, 100 150, tra gite e uscite con impianti. E’ difficile quantificare, in inverno scio quasi sempre… anche perché il maestro lo faccio pochissimo.
Hai degli sponsor?
The North Face, Furberg Snowboard, Salice Occhiali
TECNICA:
Hard o soft?
Soft
Hai mai provato l’altro setting?
No gli Hard non ho ancora avuto modo e voglia di provarli per le gite snowalpinistiche.
Pregi e difetti che hai riscontrato?
Nel Soft il limite è la neve dura, sia per le salite in split e sia per le discese è un setting più pesante rispetto a un setting hard. Il pregio è tutto il resto.
Descrivi la tua tecnica di discesa su di un pendio in buone condizioni e se cambia a seconda delle pendenza?
Quando le condizioni sono buone (neve profonda e invernale) la tecnica è la stessa, ricerca della fluidità.
Quali sono gli altri elementi che possono farti cambiare approccio (es: esposizioni, rocce affioranti, etc)?
L’esposizione del pendio, sicuramente.
Quanto è importante la “buona condizione” di un pendio?
E’ tutto. L’esperienza e la scelta del momento giusto sono una delle più grandi soddisfazioni che riesco ad ottenere in questa attività
Mi dai la tua definizione di “buona condizione”?
Neve invernale, profonda.
Quali elementi usi quando sei a valle per valutare le condizioni di un itinerario?
Se l’itinerario è complesso, cerco di fare fotografie da diversi punti di vista, e in orari differenti della giornata. Se ho la possibilità cerco di sciare pendii vicini con la medesima esposizione.
Consigli tecnici per effettuare le curve “saltate” (come, dove e quando)?
L’unico consiglio che mi sento di dare è di saltare il meno possibile. Più saltiamo in alto più acquisteremo velocità in atterraggio. Quando le condizioni sono perfette, la curva saltata non è più indispensabile.
Cosa fai per allenarti a secco?
Niente di particolare:arrampico, corro a piedi e mi piace molto la MTB.
Segui un regime alimentare specifico?
Bevo birra, poca acqua e non faccio mai stretching….(Scherzo!) Niente di particolare, mangio di tutto ma soprattutto la pasta non deve mancare mai.
FILOSOFIA:
La montagna è solo snowboard o anche altro?
Lo snowboard è stato il mezzo che mi ha permesso di conoscere la montagna.
Hai dei miti del passato a cui ti ispiri?
De Benedetti Stefano, Dédé Rhem e Jerome Ruby, Siffredi Marco.
Hai dei luoghi (cime, canali, itinerari, etc) a cui sei affezionato (e perché)?
Il Couloir Gervasutti al Mont Blanc du Tacul, la prima grande discesa.
La parete Est dell’Aiguille Blanche de Peuterey, il sogno di una discesa mitica.
La Parete Nord della Becca di Nona, La discesa impossibile sopra la città dove sono nato.
Le 3 discese dalla Grivola, una delle montagne più belle, che ho avuto davanti ai miei occhi sin da ragazzino.
La Parete Nord del Pain de Sucre, una discesa simbolo nel massiccio del Monte Bianco
La Parete Nord dell’Aiguille du Plan, La parete più bella che si possa vedere da Chamonix.
Sei più per sciare tutto il possibile delle tue zone oppure di girare anche altri comprensori e massicci
Ho un po’ di pigrizia negli spostamenti…sono viziato dalla bellezza e da quello che può offrire il Monte Bianco…però quando mi sposto, sono sempre stupefatto dalla bellezza delle discese che ci circondano.
Che importanza hanno le “prime discese”?
E’ un numero, è statistica. Però la scelta di provare a fare delle prime discese è soprattutto perché si cerca di andare dove non ci sia nessuno. E poi è più bello andare dove nessuno è ancora sceso prima.
Ti diverti ancora su pendii semplici o itinerari classici?
Mi diverto sempre, mi piace tutto. Non potrei mai fare solo discese estreme.
Effettui uscite in solitaria?
Poche e in itinerari che conosco molto bene.
Se sì ci spieghi motivi e sensazioni?
Vado in solitaria quando non trovo nessuno. E poi mi piace andare tutti i giorni con qualsiasi tempo… e spesso non tutti ne hanno voglia.
Quanto è importante avere uno o più compagni affiatati?
Compagni, amici nella vita. Sono la base delle mie discese. Senza di loro non avrei mai fatto niente.
Pensi che un figlio o una famiglia possa farti cambiare o modificare l’approccio alla montagna?
No, non credo. Sono troppi anni che vivo in funzione di questa passione.
Provi timori mentre sali? E nel momento di iniziare la discesa cosa bolle in pentola?
Ho sempre molti timori, soprattutto i giorni prima, poi nel momento, c’è solo spazio per la concentrazione.
Hai mai pensato a una o più musiche che rappresentino le tue curve? Quali sono?
Per me, il rumore che produce lo snowboard nella polvere è la musica più bella che ci sia.
Cosa pensi delle sponsorizzazioni e degli snowboarder professionisti nell’ambito della montagna?
Argomento difficile, essere professionisti è diverso da quello che sono io.
Nuovi progetti ancora da fare?
Il Monte Bianco, e magari qualcosa su qualche bella montagna lontana dalle Alpi.
Il tuo pensiero sui forum di skialp e snoalp?
Non li seguo, non ti so rispondere.
Il tuo pensiero su splitboard.it ed eventuali consigli?
Mi piace molto, perché spesso trovo interessanti le valutazioni e le opinioni sul materiale che si sta sviluppando nell’ambito splitboard.
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