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Jones Snowboard 2014/2015

Ad ISPO ovviamente non poteva mancare Jeremy Jones in persona che ha presentato la gamma snowboard e splitboard (ed anche qualche accessorio) per la prossima stagione.
Nessuna verà novità ma solo affinamenti e migliorie alla gamma già esistente, con una piacevole sorpresa per chi si avvicina al mondo split.
La Ultracraft, una delle splitboard più leggere sul mercato, viene confermata anche per il prossimo anno e si aggiungono due misure, per un totale di tre diverse lunghezze disponibili: 152-156-160 cm
Alla sinistra della Ultracraft è visibile la Ultra Aviator
La Solution, splitboard storica di casa Jones, si alleggerisce di 300 grammi grazie ad un nuovo topsheet ed all’adozione dell’anima ULTRA core, che le conferiscono anche maggior rigidità torsionale. Aggiunta la misura 166 cm, per un totale di sette: 154-158-161-162W-164-166-168W cm
Solution al centro, Flagship alla sua sinistra e Flagship Carbon alla sua destra
Anche la Solution Carbon adotterà l’anima ULTRA core con un risparmio di peso di 500 grammi.
Cinque misure disponibili: 158-161-162W-164-168W cm
Solution Carbon a destra e Flagship Carbon alla sua sinistra
Non ci sarà più la Mountain Twin Split ma viene introdotta la Explorer. Una splitboard con soletta sinterizzata 7200 e senza le stringhe in carbonio nell’anima che consentono di mantenere più accessibile il prezzo al pubblico, che dovrebbe essere di 679 € (tavola nuda solo con hooks e tip clips Karakoram). Flex medio (6/10) e geometria versatile. Tre misure: 155-159-163 cm
A destra la Explorer, a sinistra la Women’s Solution
Stesse grafiche e specifiche della Explorer per la Discovery, una splitboard per giovani rider, proposta in due misure: 138-145cm
Restano in gamma la Hovercraft e la Hovercraft Split: 152-156-160 cm
Hovercraft al centro, Hovercraft Split a sinistra e Mountain Twin Limited Edition a destra e Mountain Twin nella foto seguente
Confermate anche le altre tavole dedicate alle donne con la Women’s Hovercraft a sinistra, la Twin Sisters al centro e la Women’s Flagship a destra
Presentato anche un no-board interamente in legno, il Powder Surfer.
Lunghezza unica di 139 cm, è dotato di due profili metallici regolabili a +15° o -15° per aiutare il controllo
Viene anche introdotta una pelle 100% mohair, prodotta da Pomoca, larghezza 150mm, lunghezza 170 cm, già dotata di gancio in punta e presagomata sia in punta che in coda.
Gli zaini saranno quattro e richiamano i nomi degli ultimi tre film di JJ:
– Deeper 18L
– Further 24L
– Higher 30L
– Higher 30L R.A.S.
L’Higher R.A.S. è predisposto per il montaggio del sistema Snowpulse (non incluso)
Qui è possibile scaricare il catalogo Jones Sowboards 2014/2015
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Spark R&D 2014/2015
Gli attacchi soft continuano ad utilizzare il sistema Tesla che grande successo ha avuto quest’anno, sempre declinato in due modelli disponibili in 3 colori ciascuno.
Alzatacco a doppia altezza integrato nella base dell’attacco azionabile in movimento mediante i bastoncini.
Puntale e base di appoggio per l’alzatacco vengono forniti insieme all’attacco.
Afterburner: massima rigidità per rider dallo stile aggressivo e/o pesanti, base piena, spoiler rigido, strap larghe per il massimo supporto e cap strap per quella anteriore.
Magneto: massima leggerezza, base forata che consente anche di regolare i puck senza smontare gli attacchi, strap più flessibili.
Il rampant per entrambi è il Sabertooth, compatibile solo con il sistema Tesla, anche questi disponibili in 3 colori.
La prima vera novità è un accessorio che può essere montato su tutti gli attacchi con sistema Tesla (quindi anche quelli già venduti) che consente di bloccare il tallone in modalità salita, permettendo così di “sciare” per brevi tratti, per pattinare o per risalite a scaletta.
Si tratta di un accessorio, azionabile con il bastoncino, che si monta sulla base dell’alzatacco tramite una delle due viti di fissaggio. Ruotando la leva due alette vanno ad incastrarsi nella base dell’attacco consentendone il bloccaggio.
E’ realizzato in acciaio armonico per consentirne lo sblocco in caso di caduta.
Restano in catalogo sia il Blaze che il Burner con il sistema di fissaggio mediante perno
Ovviamente è anche presente il rampant dedicato Mr.Chomps
Le due principali novità sono però dedicate agli amanti degli scarponi rigidi da usare con attacchino tipo Dynafit ed attacchi hard.
Il Dyno DH è un attacco hard realizzato in collaborazione con Bomber.
La piastra è la stessa piastra utilizzata nel sistema Tesla su cui sono montati archetti e leva Bomber
In modalità salita sarà comunque necessario utilizzare un attacco tipo Dynafit (eventualmente montato con le piastre di interfaccia Spark per non forare la tavola sfruttando le boccole esistenti), in discesa invece l’attacco si infila sui classici puck Voile e viene bloccato in posizione tramite la leva del sistema Tesla
L’altra novità è il rampant D Rex compatibile con il sistema Dynafit. Inseribile senza togliere lo scarpone dall’attacco è anche dotato di un archetto mobile per garantire la miglior presa anche utilizzando l’alzatacco. L’archetto ha diverse posizioni di fissaggio per la miglior compatibilità a seconda del tipo di scarpone.
Sempre presenti in gamma le Tailclips per fermare le pelli anche in coda e le pelli realizzate in collaborazione con G3 con Tailclips già montate.
Iniziata anche una collaborazione con Black Diamond per distribuire bastoncini telescopici in carbonio in 3 pezzi con piccola picozza incorporata nell’impugnatura (Carbon Whippet) e bastoncino in alluminio con chiusura a Z (tipo sonda da valanga) regolabile in lunghezza (Compactor)
Foto varie
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Novità da Live Backcountry
Sulla pagina Facebook di Live Backcountry sono comparse alcune foto che mostrano delle interessanti novità:
la prima è uno scarpone Fitwell Backcountry con la predisposizione per essere utilizzato con attacchi tipo Dynafit
Da quanto si vede in foto anche la split che stanno usando sembra essere una loro creazione
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Dazzle Custom Splitboard – Handmade in Italy
[Comunicato stampa] Dazzle Snowboards è un nuovo marchio italiano che nasce da un’idea ambiziosa: costruire tavole con criteri artigianali per cura del dettaglio, esclusività e rispetto dei tempi di produzione, applicando tecnologie e know-how all’avanguardia.
Il trend del settore impone produzioni industriali con grandi numeri, spesso delocalizzate in paesi dove non ha mai nevicato; ci sono piccoli atelier alpini che “resistono”, ma nella maggior parte dei casi producono senza criteri di qualità soddisfacenti, e con apparecchiature non adeguate.
Realizziamo le tavole una ad una, sapendo cosa è meglio far realizzare da mani esperte e quali step produttivi siano invece eseguiti al meglio dal computer: tavole che per unicità e qualità non sono comparabili alle produzioni industriali, e per garanzia di precisione e standard produttivi sono superiori ad altre tavole artigianali.
Per il freeride Dazzle propone uno shape fish da 166 cm, disponibile intera e split, con top intarsiato in legno o in stampa digitale sublimata su PBT.
Alcuni elementi interessanti:
- E’ possibile personalizzare sia la grafica, sia il flex e la rigidità, applicando fibre di carbonio aggiuntive e disponendo opportunamente le fibre di vetro. Per diminuire il peso, è possibile personalizzare anche la boccolatura (non inserendo le boccole che il rider non usa)
- I top di legno sono intarsiati a mano in uno dei pochi laboratori rimasti nel nord-italia: il top è interamente ricavato dai colori naturali delle diverse essenze, non è trattato con colorazioni, stampa, serigrafie. Il legno, al di là dell’impatto visivo, è anche più leggero del PBT…
- Su ogni tavola, anche se non si sceglie l’opzione di personalizzazione, viene applicata una piastrina con nome o motto indicato dal rider, incidendo a mano una lega estremamente leggera e resistente agli agenti atmosferici (e ovviamente alle basse temperature…)
Il prezzo è promozionale: tavola intera Spirit 499€+IVA, splitboard Compass 599€+IVA.
La customizzazione di flex e rigidità costa 100€+IVA.
Per approfondire l’iniziativa è possibile scaricare la presentazione allegata (clicca qui) e visitare il sito Dazzlesnowboards.com
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[Test] Scarponi Fitwell Backcountry
Test a cura di Osto
Dopo due uscite ecco qui un report sui Fitwell Backcountry:
La prima sensazione che si ha prendendoli in mano fuori dalla scatola è: cavolo!!! Roba seria. I boots a prima vista sembrano molto robusti con rinforzi nei punti giusti per preservarli dall’usura che un utilizzo alpinistico (con la split e con le ciaspole) comporta. Suola in Vibram “seria” – di stampo alpinistico giusto per capirci – con la possibilità di montarci sopra ramponi semiautomatici.
Prendendoli in mano l’unico lato negativo è il peso decisamente più elevato di un boot classico da snow, questo è dovuto probabilmente all’utilizzo della suola in Vibram.
La grafica ed i colori personalmente li trovo veramente azzeccati.
L’idea è di testarli in alcune situazioni tipicamente “critiche”per le splitboard e lo snowboard alpinismo in generale.
Ecco qui di seguito due report delle uscite effettuate con i Fitwell Backcountry.
Test 1
Sabato 18 Febbraio 2012: Cima del Sueur Ravin de la Casse (2657 m) – 3.3 E2
Dislivello totale 1170 m con canale di 700 m compreso tra i 30 ed i 40 gradi.
Appena infilato lo scarpone nel piede si capisce subito che si tratta di una scarpa ben fatta, avvolgente, fasciante e rigida nei punti giusti. Partiamo per la gita, prima parte del percorso su stradina senza problemi, pur essendo il primo utilizzo il confort dello scarpone è notevole. Si inizia a salire, su terreno via via più ripido, nella prima parte con l’utilizzo dell’alzatacco salgo lungo la massima pendenza. Nonostante le pendenze siano notevoli grazie anche alla buona neve primaverile cerco di salire senza utilizzare i rampant, la pendenza intanto aumenta e le pelli non mi danno più garanzia di tenuta, ed inizio a progredire in diagonale lungo il canale.
Gli scarponi si comportano in modo eccellente, garantendo grande sostegno ma permettendo comunque mobilità alla caviglia e anche nei tratti con neve molto dura permettono di mantenere alla mezza tavola una buona presa di spigolo. Unica nota negativa e che durante la salita iniziano a formarsi un paio di vescichette fastidiose sui talloni. Arrivati in punta tolgo la split per affrontare una breve crestina nevosa che conduce in vetta, qui lo scarpone da il meglio di se, anche senza montarci il rampone, assestando colpi decisi nella neve la sensazione di tenuta è unica raffrontata ai classici boots da snow.
Mi preparo per la discesa, il sistema di allacciatura è semplicissimo, e permette, anche grazie alla rigidità generale dello scarpone, di tenere il piede ben fermo senza però bloccare completamente la caviglia. Le vesciche che mi si sono formate sul tallone in salita, in discesa mi creano qualche problema, lo scarpone nonostante la suola molto rigida offre un buon surf feeling in discesa, non allontanandosi dalle prestazioni dei top gamma Burton etc.
Sceso alla macchina cerco di osservare meglio la scarpetta interna per capire il motivo della formazione delle vesciche sul tallone, noto che la parte posteriore della scarpetta nel punto di contatto con il tallone è molto fine e forse eccessivamente rigida, il che può creare appunto qualche problema. Va detto che lo scarpone che ho usato è forse un pelino giusto e questo può aver influenzato la nascita del problema, per il resto lo scarpone si è comportato in modo eccellente sia in salita che in discesa.
Test 2
Domenica 27 Febbraio 2012: Pointe de la Ronce (3612 m)- 5.1 E3
Dislivello totale 1800m con parete di 1000m (salito solo circa 350 m di parete)
Gita ottimale per uno strong-test, dei Fitwell Backountry. Partenza notturna lungo la strada e pendii aperti con neve marmorea. Come per la volta precedente nessun problema relativo agli scarponi, ora bisogna salire un pendio con pendenze moderate ma molto ghiacciato, in cui bisogna lavorare di lamina. Gli scarponi si comportano benissimo dando grosso sostegno a tutto il sistema.
Arrivo ad un tratto in piano che porta ai 1000 metri di parete/canale da affrontare, ma con mio stupore mi trovo davanti una megavalanga che non permette di salire lungo la linea. Individuo però sulla destra un bel pendio sui 45-50° gradi di circa 350 metri che decidiamo di salire nella speranza di ricongiungerci con la parte alta. Quindi splitboard nello zaino e montiamo i ramponi, nel mio caso Grivel semiautomatici. I ramponi sullo scarpone calzano alla perfezione, sembra di metterli su un Nepal La sportiva da Alpinismo. Le punte, sia quelle frontali che quelle sotto la pianta del piede, lavorano alla perfezione permettendo un’eccezionale progressione sia in traverso che frontalmente nei tratti più ripidi e gelati. Procedo velocemente, la parte alta non è in condizioni, pertanto puntiamo ad un colle dove dobbiamo percorrere dei brevi tratti di misto. E anche qui lo scarpone si comporta in modo eccezionale con prestazioni alpinistiche. Aspettiamo che la neve molli per l’azione del sole, cosa che non succede, ed affrontiamo quindi la discesa su neve marmorea, stringo bene gli scarponi e mi preparo. Le curve da effettuare sono tutte al salto e bisogna essere molto precisi, gli scarponi mi garantiscono per tutti i 300 metri un’ottima tenuta senza mai mollare, cosa fondamentale in situazioni come questa.
Giungiamo in fondo al canale e via su ampi pendii e poi per strada fino alla macchina, nell’ultimo tratto è necessario attraversare un piccolo ruscello, occasione ottima per vedere l’impermeabilità degli scarponi: entro dentro fino a metà caviglia e, con soddisfazione, mi accorgo che non entra minimamente acqua.
Unica nota negativa è nuovamente la formazione di vesciche sul tallone, che comporta non pochi problemi sia nella fase di salita ma soprattutto in quella di discesa, problema magari risolvibile utilizzando una calza più spessa.
Valutazione complessiva
Dopo questi due test, posso finalmente dire che esiste sul mercato uno scarpone veramente studiato per fare snowboard alpinismo su tutti i tipi di terreno, uno scarpone rivoluzionario, non pensato solo per la discesa. Uno scarpone con cui si possono affrontare con maggiore tranquillità traversi ghiacciati con la split, con cui si possono salire canali e roccette senza il pensiero di doversi sfracellare al suolo da un momento all’altro. Anche nella fase di discesa lo scarpone è molto performante e reattivo garantendo sostegno e allo stesso tempo lasciando libertà alla caviglia.
Uno scarpone studiato per resistere all’usura e al maltrattamento che lo snowalp comporta.
Unici aspetti negativi sono, secondo me, il peso e lo spessore della scarpetta interna sul tallone, a mio giudizio troppo fine, che favorisce la formazione di vesciche (questo in realtà è un dato soggettivo, ho avuto scarponi con i quali non ho mai avuto vesciche, mentre altri amici con lo stesso modello li anno venduti dalla disperazione, o semplicemente è necessario usare una calza più spessa, io per abitudine utilizzo calze finissime).
Altre impressioni e discussione qui
Anteprime 2012/2013
Una panoramica su tutte le principali novità per la stagione 2012/2013 presentate in questi giorni al SIA di Denver e all’ISPO di Monaco:
Spark R&D 2011
Per la stagione 2011 Spark R&D ha rinnovato la gamma di attacchi e rampant specifici per splitboard. Nulla di rivoluzionario ma un continuo affinamento e miglioramento dei dettagli e delle finiture, caratterizzato anche dall’introduzione in gamma di un nuovo puntale specifico per questo tipo di attacchi.
Attacchi Blaze
Sulla scia del modello precedente, il Fuse, il nuovo attacco Blaze ha una base in alluminio lavorata dal pieno a CNC caratterizzata da una maggior asportazione di materiale, da finiture più ricercate e aperture per la fuoriuscita di neve e ghiaccio. (Continua)
Test attacchi Voile Light Rail e Spark Fuse
Dopo un’attesa di mesi siamo finalmente riusciti a mettere le mani sulle due principali novità 2010 nel campo delle splitboard: gli attacchi Spark Fuse gli attacchi Voile Light Rail.
La stagione è praticamente finita ma a causa dell’enorme richiesta di questo tipo di attacchi da parte dei clienti statunitensi per i Fuse e di ritardi nella produzione dei Light Rail è stato possibile averli, praticamente in esclusiva, solo qualche settimana fa per poterli finalmente valutare di persona e non solo in foto. (Continua)
Voile Mojo RX 2011
Voile ha presentato le nuove splitbord Mojo RX 2011. Le tavole mantengonole le caratteristiche migliori delle Mojo, ma sono stati aggiunti un nose con rocker e una coda più tapered per migliorarne il comportamento in neve fresca.
Il camber è stato manutenuto per soddisfare le esigenze di chi ama il backcountry “serio”.
Specifiche:
Le Mojo RX introducono anche alcune migliorie nel sistema di interfaccia: puntali più leggeri, piastre più resistenti, archetto dell’alzatacco rivestito in gomma e un nuovo appoggio dell’attacco per migliorare la tenuta laterale in salita.
Le Mojo RX saranno disponibili anche in un set completo di attacchi Light Rail.
Altre informazioni e discussione qui
Novità da Voile-USA: attacchi Light Rail e Trax
Voile ha presentato sul proprio sito i suoi nuovi attacchi soft Light Rail e Trax.
Il Light Rail ha le guide di scorrimento integrate nella base, evitando così l’uso delle ingombranti e pesanti piastre forate.
Il Trax è molto simile al Light Rail, si differenzia nella base che non include le guide di scorrimento, va avvitato alle piastre di serie come un normale attacco.
Peso dichiarato: 1,9 kg la coppia.
Altri dettagli e discussione qui