Premesso che queste previsioni hanno un margine di affidabilità meno del 30% possiamo almeno cercare di capire come potrebbe essere a grosse linee il prossimo inverno 17/18 dopo i due passati piuttosto disastrosi, eccezion fatta per il nord ovest dove addirittura il 16/17 è risultato il più nevoso degli ultimi 5 anni sebbene molto caldo.
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Partiamo dal carissimo ENSO che vede una contrazione e una sostanziale neutralità, dopo i valori mostruosamenti alti di NINO degli ultimi due anni. Questo è POSITIVO in quanto sul bel paese i migliori inverni sono stati caratterizzati appunto da condizioni di ENSO neutro.
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Per quanto concerne le anomalie del nostro Atlantico del trimestre invernale sembrerebbero decisamente positive in pieno atlantico al largo del Portogallo, questo farebbe pensare a una quantità maggiore di energia disponibile alla formazione di depressioni. Depressioni che ovviamente non è automatico che arrivino su alpi e appennini.
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Per quanto riguarda le temperature cattive notizie. le anomalie termiche previste a 1350m (850hpa) dal modello americano sono stazionarie fino a dicembre ma nel trimestre invernale di molto oltre le medie , questo potrebbe significare la possibile forte occidentalizzazione delle correnti con frequenti venti da libeccio e scirocco oltre che importanti risalite nord africane. Tuttavia sono previsioni da prendere con molta cautela.
Le temperature al suolo sono previste molto al di sopra delle medie nel trimestre invernale
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Ora la sezione più cara a noi, le precipitazioni che vedono un inverno nella media con maggiori precipitazioni sul comparto nord alpino e un autunno avaro di precipitazioni al nord ovest dove però si recupererebbe a gennaio e febbraio.
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Queste proiezioni cambiano spesso quindi sono linee di tendenza che devono essere prese con le pinze, il loro indice di affidabilità rimane basso.
Io penso però che la porta atlantica quest'anno sarà più generosa anche se le temperature si manterranno poco fredde e sempre su valori tardo autunnali.
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..La mente ostacola lo spirito..
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