dopo il classico inizio di stagione di sabato scorso in marmolada, non molto divertente causa neve molto ventata e groppi di valanga dappertutto tra la cima e quota 2700 m questo sabato ho proposto a Joseph una meta diversa, ovvero i Cadini di Misurina, che tra l'altro lui conosce bene. Non l'ho convinto subito ma la scelta si è rivelata buona.
Siamo partiti presto (7.45) salendo la vecchia pista e continuando poi verso la forcella della neve, sfruttando la traccia (presente solo fino al falsopiano coi sassoni del cadin della neve) di un "nottambulo" che ci aveva preceduto.
Ma l'obiettivo era provare una o più forcelle ripidine, che in zona abbondano. Essendo i primi avevamo l'imbarazzo della scelta...la forcella degli angeli aveva un bell'aspetto, quindi via di tracciona.....
molta fatica a causa della neve fresca (dai 10 cm in basso ai circa 30 in alto) e del fondo buono ma un po' cedevole, oltre alle numerosissime inevitabili inversioni da fare (poi ditemi che si va bene con le split lunghe! si! come no!)
Detro di noi molti altri scialpinisti hanno seguito la nostra traccia, uno di loro ci ha raggiunto e dato il cambio. La parte alta presentava qualche lastroncino che si staccava, niente di preoccupante ma tutta la gente nel canale era un bersaglio facile (e qua si potrebbe discutere fino alla morte... soliti discorsi, ma lasciamo perdere). Abbiamo perciò deciso di fermarci e di scendere, per non rischiare e per non farci soffiare troppo la discesa da tutti gli altri. Ma i "gentilissimi" invece sono scesi prima di noi...Joseph è riuscito a far presto, io no, dovendo fare tutte le operazioni con la split...va ben, non importa, tanto il canale era talmente stretto che l'avevamo già rovinato noi salendo...la prossima volta farò la forcella di Pogoffa, che è + larga!
Discesa comunque bella in bella neve, non superlativa ma bella e divertente. Non contenti della fatica fatta decidiamo di salire anche la forcella del Diavolo, per scendere dall'altra parte.
Piccolo particolare....(che sia stato il Diavolo a farci i dispetti?) sul tratto ripido arriva il sole a scaldare, arriva giù qualche scarichetta dalle pareti e un tratto di circa 50 m ci impegna "alla morte", dobbiamo salire a piedi con tutto sul groppone e sfruttando anche i cavi della ferrata e una cengetta....avventura! ma quanta fatica per pochi metri!!! ultima parte si ripella
La discesa a N è molto bella e soprattutto in prima traccia!
Un po' di ravano in fondo a causa delle morfologie non ancora riempite da strati adeguati di neve e qualche lotta col mugo, poi un bellissimo boschetto
Nel complesso bella gita, anche se non adattissima alla tavola (meglio fare la Pogoffa e basta oppure i valloni senza nome della Valle Ciampedelle)...ma considerando che era il 20 novembre un lusso incredibile!