Altro giro altra corsa e questa volta sono finalmente riuscito a provare la Mojo con neve leggera in salita.
Partiti dal piazzale di Flassin simo risaliti lungo la strada interponderale tra nubi fitti e neve soffice che cadeva.
La visibilita’ praticamente nulla ci ha obbligati a vagar per boschetti di larici alla ricerca del giusto attacco
permettendomi di effettuare manovre di elusione tra sassi e tronchi che hanno fugato ogni dubbio.
Le pelli tengono ottimamente anche in caso di neve fresca (temevo avessero un grip molto minore) e in
generale il fatto di avere due semiassi da 166 permette agevoli inversioni rispetto a chi deve girare assi da 185.
Imboccato con un poco di fortuna il conoide giusto e’ iniziata la progressione in salita e qui finalmente ho potuto
godere del reale vantaggio di avere la split invece della ciaspola. Pendenza sempre maggiore ed uno strato di neve
che permette di formare la linea di scorrimento e su cui scaricare il peso.
Ho provato l’assetto non invertito e devo ammettere che avere il lato lungo e lineare della lamina sul
piede a valle offre una presa maggiore e di conseguenza una sensazione di maggior sicurezza e tenuta.
Come contro in salita su pista battuta mi capitava a volte di sentire le code urtarsi, fortunatamente senza
evidenti danni.
Inversioni sempre piu’ frequenti e alla fine ci si ritrova all’imbocco del canale vero e proprio.
Le operazioni si sgancio e riassemblaggio si fanno di volta in volta piu’ efficenti e rapide.
Mi ero preparato un cordino con due moschettoncini in modo da assicurare attacchi e semiassi ma la neve morbida
ne ha reso l’uso pressoche’ inutile. Le semiassi potevano essere agevolmente piantate nella neve e il terrazzino
scavato era di dimensioni tali da poter agilmente riassemblare il tutto senza rischi.
La salita prosegue con pendenze sostenute e con cambi di direzione fino a giungere ad una balza di roccia
con annessa cascatella, ci rendiamo conto di non avere seguito la via corretta.
Un centinaio di metri piu' in basso si doveva scartare il bastione centrale ma ormai siamo qui.
Una grotta naturale sotto la cascatella ci offre riparo e la possibilita' di valutare il da farsi.
Mattia decide di salire a vedere oltre la balza.
A vederlo salire appeso alle due picche da ghiaccio con i ramponi automatici che entrano per pochi millimetri
ci rende ovvio che, viste le nostre capacita' ed i materiali a nostra disposizione, per i 'Mauri' la gita termina li'.
In 20 secondi decidiamo che questo non deve pero' limitare il grande Mattia e, fissato un chiodo lo assicuriamo
intanto che supera la cascatella.
Con tutta calma ci cambiamo e prepariamo per la discesa, la caduta continua di piccoli blocchi di neve
dalla cascata ci rassicurano sulla progressione del compagno in salita.
Si attende una schiarita minimale tra le nubi e iniziamo la nostra bella discesa verso valle seguendo la linea di salita.
La neve in discesa non e’ male, compatta ma con buon grip, si riescono a fare curve saltate in pieno
controllo. Scendendo incrociamo la deviazione mancata in salita, un appunto mentale e buona la prossima!!!
Dall'uscita sul conoide la neve diventa veramente surfabile, condizioni incredibili dopo tutto il ghiaccio preso in giro!
Terminiamo la gita tra boschetti fitti in cui mi gusto la reattivita' della Mojo e, rassicurati da un sms di Mattia ormai
in vista del bonsai, in attesa che Mattia ci raggiunga ci concediamo una bella polenta concia con salsiccia
Qualche ulteriore foto la trovate quiCiauuu BBella gente!