Sembrava la volta buona....invece il Sella ha confermato ancora una volta la mia convinzione....è un bellissimo gruppo montuoso, con tantissime discese, servita da impianti, ma se si va a vedere quanti giorni all'anno (ogni quanti anni?) la quantità e la qualità della neve è paragonabile ad altri posti molto vicini.....cascano veramente le braccia, per non dire qualcos'altro....
In ogni caso abbiamo fatto una Val de le Fontane con un po' di fresca in febbraio, quasi in prima traccia, purtroppo due fassani ci hanno superato a doppia velocità sulla salita al Piz Boè.
Max sul pendio della "Piramide"

Denis in picchiata verso Arabba

Le "braccia" ci sono cadute perchè...a fronte di una nevicata di 30-40 cm in molti posti delle dolomiti meridionali (per dire.... 30 cm anche ad Arabba, che non mi pare molto lontana!!!!!!) e anche di più verso NE, sul Sella al massimo c'erano 10-15 cm e il versante S era praticamente senza fondo, con sassi ed erba.....assolutamente inconcepibile ed inaccettabile!!!!!!!!!!!
Visto che le nostre aspettative sono state disattese abbiamo riparato in Marmolada, arrivando però tardi, a causa di un affollamento agli impianti che non vedevo da anni (tantissimi turisti dell'Est Europa a intasare le seggiovie e la funiva)....risultato: classiche già tutte macinate....fortunatamente siamo riusciti a fare un giro nel Valon d'Antermoia in ottime condizioni e due bei giri in Bellunese vecchia.
Denis nel Valon d'Antermoia


Un po' poco rispetto a quello che speravo per un powder day, ma la giornata è stata salvata.
Il giorno dopo con Max, Cia, Pinna e Lachiliuc abbiamo deciso per una gita fuori dal comune e dalla confusione delle discese servite dagli impianti (le ore di coda del giorno precedente avevano lasciato il segno) anche se su un gruppo montuoso molto conosciuto, soprattutto dagli scialpinisti. Siamo tornati sui Cadini, a fare una gita molto simile a quella del 31.01.09, organizzando il rientro con una seconda macchina in Val Marzon e con l'idea di provare il primo dei due valloni (incredibilmente ancora) senza nome che secondo me sono i più belli dei Cadini e sono perfettamente visibili dal frequentatissimo sentiero che va dal Rif. Auronzo alla forcella Lavaredo.
Si parte da Misurina (lago Antorno) e si sale per la classicissima al Rif. Fonda Savio. Dal rifugio si sale ancora qualche metro

verso la forc. del nevaio per scendere subito (ai fini discesistici non vale la pena raggiungere la forcella, come avevamo fatto nel 2009) su bellissmi ampi pendii con bella neve grazie all'esposizione settentrionale.




A quota 1800 m si ripella su a dx per risalire il "primo vallone"


(non so come altro chiamarlo, visto che ancora nessuno mi ha rivelato l'esistenza di un toponimo), tra il Cimon di Croda Liscia e la Torre Siorpaes...che si possa chiamare "Cadin di Croda Liscia"?
Come l'altra volta, superato il primo pendio/ dosso un po' ripido, si arriva in un grande anfiteatro,

molto spettacolare, contornato di forcelle, creste, torri, pinnacoli, guglie ecc.....insomma un trionfo di bellezza dolomitica che lascia a bocca aperta
In più c'è solo l'imbarazzo della scelta....quale delle 4 forcelle salire per poi scendere su ottima neve fresca?
Abbiamo (o meglio ho, visto che ero davanti a tracciare) scelto la forcella centrale, che sembrava la più alta e ripida e anche più interessante da scendere.
Fino all'inizio del ripido tutto bene, si saliva regolarmente anche se tracciare in 25-30 cm di fresca non è mai riposante
Ovviamente sullo stretto, con pendenze maggiori, i problemi sono aumentati ma ormai eravamo convinti ad arrivare in forcella, anche se in qualche punto la neve era un po' gessata e non dava l'impressione di stabilità al 100%....qualche dubbio mi è venuto ma considerando la stabilità del vecchio fondo (sondando, sotto ai 30 cm di neve nuova c'era praticamente del marmo e in due giorni avevo avuto modo di osservare le condizioni generali....era ben difficile provocare grandi distacchi.....) e osando un po', abbiamo continuato fino a su
In salita nel canale, sullo sfondo le pareti Sud delle Tre Cime di Lavaredo, uno spettacolo unico al mondo

Gli ultimi 200 m hanno richiesto moltissima fatica....tracciando si affondava di circa mezzo metro, le inversioni sul ripido e stretto erano molto complicate e per circa 50 m abbiamo anche dovuto salire a piedi perchè c'era una strettoia tra i sassoni
A prezzo di grandissima fatica (non so quanto ci abbiamo messo a fare gli ultimi 100 m, forse un'ora) siamo arrivati in forcella, sperando nel panorama sulle Marmarole (volevo fare foto per future gite) e in qualche raggio di sole....niente di tutto ciò...la visuale era ristretta a pochi gradi a causa dei contrafforti rocciosi e non faceva per niente caldo, anzi c'era un bel vento freddo!
La dicesa invece è stata bellissima, neve ottima nel canale, circa 40 cm di polvere e ottima fresca fino al bosco
In discesa nel canale, sono stato troppo veloce anche per la raffica di foto!

Lachiliuc inizia la discesa

Megacurvoni sul pendio dopo il canale

e ancora bei pendii di polvere


Rientro leggermente ravanoso ma divertente