dopo la scorpacciata di
Cortina di ieri oggi siamo rimasti in zona, alla ricerca della migliore fresca di stagione.
Il bollettino è chiaro:
Nei prossimi giorni il vento diminuirà d’intensità e vi saranno giornate ben soleggiate, con possibili velature alte; tale situazione manterrà pressoché invariato il pericolo di valanghe, che riguarderà la possibilità di provocare valanghe a lastroni nelle zone di accumulo non ancora scaricatesi al di sopra del limite del bosco in tutte le esposizioni ma in particolare in quelle da S a W. Inoltre, nelle ore più calde e nella esposizioni decisamente al sole, sotto le rocce e le pareti potranno verificarsi valanghe spontanee sia a debole coesione che a lastroni. Nella scelta ed effettuazione degli itinerari è richiesta una buona capacità di valutazione locale.
Grado di pericolo attuale: 3 (marcato).
si va a nord e si parte presto!
Stefano azzecca alla grande l'itinerario, saliamo verso l'altipiani di Casera Razzo precisamente sul costone del monte Tiarfin 2413m (di cui non si raggiunge la vetta) e scenderemo dalla forcella verso il fianco nord o dal costone, valutando in loco la situazione.
E' anni che frequentiamo il posto e non smette mai di stupirci.
dei 20 cm previsti fra mercoledì e giovedì ne sono scesi 50 sulla strada...
Dalla strada non si vede l'obiettivo, ma il paesaggio, la quantità di ottima neve e la temperatura -9° ci fanno ben sperare.
Lasciata la macchina alla casera Razzo 1739m si percorre la pista di fondo (c'era solo la traccia del gatto che andava fino a sauris) per un bel pezzo in direzione Sauris passando proprio di fronte al col Marende aggirandolo e si scorge la meta.

Si prosegue ancora fino ad entrare nel vallone per risalire il costone del Tiarfin attraverso un bosco rado. Si sale con calma, la giornata è fantastica e ci godiamo il panorama.

Ad un certo punto il costone spiana e si scorge il lago di Sauris ghiacciato.




La cresta è piuttosto ventata, saliamo con attenzione, ad un certo punto in leggerissima pendenza la neve fa un rumore sordo, si avverte chiaramente sotto i piedi l'inconsistenza dello strato che abbiamo sotto: 30 cm di fresca spazzolata poi uno strato più duro cedevole sotto il nostro peso e sotto di nuovo neve morbida.
Superato questo tratto col culo stretto scartiamo subito l'arrivo in forcella e ci fermiamo poco più sotto in un comodo spiazzo per cambiarci.
Cambio d'assetto e foto di rito, questo giro tocca a me la prima traccia in discesa. Stefano aspetta che io sia in sicurezza prima di seguirmi.
3 curve tranquille per testare il pendio, dà molta sicurezza, la neve è amica.
I fiocchi sono speciali, grandi e leggeri, si fa surf non si scia.

Mi sposto sulla destra del pendio e lancio un urlo di gioia che viene subito capito.
Ci voltiamo a guardare le firme, manca ancora metà pendio, canalino e qualche salto e siamo in fondo come aerei. Mi butto nella neve che mi accoglie morbida, è stata sicuramente una delle più belle discese di sempre, breve ma intensa.

Ora dobbiamo ravanare non poco per raggiungere di nuovo la strada, infatti siamo in una piccola conca ma non abbiamo voglia di ripellare...




Un'altra mezz'ora di camminata e siamo di nuovo alla casera.



Ottimi gli spetlzli e la pedavena all'aperto dall'ottimo Rifugio Fabbro
Riflessioni:
a domani....
-Accesso: Carnia: villa santina, ovaro, direzione forcella lavardet.
-Itinerario di salita: da casera Razzo 1739m percorrere la pista da fondo in direzione casera mediana, una volta aggirato il col marende salire lungo la spalla verso dx in direzione della forcella;
-Itinerario di discesa: lo stesso della salita o verso il fianco nord;
-Dislivello salita: 530 ca;
-Dislivello discesa: 500 ca;
-Difficoltà salita: MS
-Difficoltà discesa: MS .
-Tempo di salita: 2 ore
Bibliografia: Candolini CAI – Scialpinismo in Carnia
Cartografia: Tabacco foglio n. 09 – Alpi carniche