gita effettuata sabato 9 giugno.
Ormai agli sgoccioli della stagione siamo riusciti a tirare fuori una bella gita sulle montagne di casa, mettendo nel sacco un altra paretina nord.
La montagna in oggetto si trova sulla frontiera Italo-francese giusto di fianco alla sorella maggiore Ciamarella.
L'idea era di prendersela tranquilla: partenza il sabato pomeriggio-sera, dal versante francese, pernottamento nell'invernale del rifugio des evettes a circa 2600m e la domenica salita alla vetta. Sfortunatamente il meteo per la domenica non era tanto buono e allora si è deciso di toglierci il dente direttamente il sabato. C'è da mettere in conto 500 metri di elegante portage visto che, in salita, la neve si incontra (in maniera continuativa) a circa 2500 metri.
SalitaPartiti intorno alle 7 dalla macchina sotto una sottile pioggerella e una nebbia invidiabile ai migliori film horror (tantissime bestemmie dietro a meteo.fr) .
La salita non presenta difficoltà fino all'attacco della parete e ha come unico neo un grandissimo spostamento orizzontale. Dopo una prima salita di 500 metri si scollina di un centinaio di metri all'interno di un enorme pianoro (d'estate si trasforma in un mega acquitrino) glaciale che deve essere percorso per l'intera lunghezza, visto che, la vetta si trova proprio al fondo. Fortunatamente il cielo si apre dopo un'oretta e continuiamo la salita più convinti.

L'innevamento è continuativo e abbastanza spesso (50 cm), ma abbiamo comunque cercato di procedere abbastanza distanti visto che non sapevamo bene cosa potesse esserci sotto ai piedi tra torrenti, laghetti o semplicemente delle fosse nel terreno. Il rigelo non era presente.
Il ghiacciao des evettes inizia dopo il mefitico pianoro intorno ai 2500 2600m e si presenta completamente coperto. Sono un po' preoccupato per le temperature, che stanno iniziando ad alzarsi nettamente e si inizia a patire il caldo...

In ogni caso la neve tiene bene, ed anzi non da segni di mollare. Intorno ai 3000m le pendenze iniziano ad alzarsi un pochetto, intorno ai 30 40 gradi, e i coltelli sono d'obbligo, visto anche il fatto che la neve continua ad essere durissima. Devo dire che la split ha il vantaggio rispetto agli ski di poter bloccare i rampant sempre in presa (almeno l'interfaccia voile non so per le altre), infatti il mio socio ha patito parecchio il marmo

Arrivati sotto i seracchi che, come una collana, abbracciano la parete nord si calzano i ramponi. Gli ultimi 400 metri sono a 40° costanti: all'inizio si sale abbastanza full-frontal fino a superare i seracchi, successivamente ci si sposta a destra, traversando metà parete.
L'ultimo tratto, fino all'uscita su una cengia rocciosa, è il più dritto e si toccano i 50°. Saliamo con calma, visto che la neve continua ad essere dura. La picca non è fondamentale e il grip coi ramponi è comunque buono.

Arrivati in punta ci si gode il panorama, veramente eccezionale, con Albaron da una parte, Ciamarella dall'altra e subito dietro, con le sue linee, la bellissima Bessanese.
DiscesaIntorno alle 12:30 si inizia a scendere, l'ingresso non è banale visto che presenta un saltino roccioso. I primi metri poi,
sono a 50° di beton armé (

) dove è fortemente consigliato non sbagliare. La mojo ha voglia di saltare sulla lamina di back vista la durezza della neve e il carico che bisogna comunque dargli per non farla scivolare.

Rispetto a sabato scorso, la discesa della prima parte è stata molto più impegnativa, anche perchè l'esposizione era altina per i miei gusti, visto il salto offerto dai seracchi a metà parete.
Passati i primi 100m la discesa procede più liscia, la pendenza cala e finalmente la neve inizia a mollare un pochino. Una volta arrivati alla base della parete la neve molla completamente e sul ghiacciaio si tirano le tanto agognate curve a mach 2. Visto lo spettacolo di pendii si vorrebbe anche ripellare, ma vista l'ora un po' tarda e il lungo ritorno che ci aspetta decliniamo l'invito al bis...
Sul pianoro meritata pausa birra (imboscata durate la salita)

riguardando la bella discesa. Alla fine sganciando la tavola il pianoro passa in fretta e in breve ci si ritrova allo scollinamento per gli ultimi 500m.

Grazie ad un'imbeccata scopriamo una linguetta di neve dentro a un torrente che riesce a toglierci buona parte della discesa sci a spalle e senza troppi sforzi raggiungiamo la macchina!
Per l'album completo:
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