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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Cronaca di un soccorso in valanga
MessaggioInviato: 29/10/2009, 14:00 
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Iscritto il: 14/03/2009, 8:55
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Pietro il mio commento era sul secondo incidente al Bezzi. Il rifugista mi pare fosse tirato in ballo nell'articolo publicato e questo ha risposto nel numero successivo. SCusate per l'imprecisione.

@Enry: a parte che basterebbe poi dividersi in sottogruppi da 3-5 e tenere le distanze di sicurezza.

Per me gli articoli postati sono interessanti. La mia idea (che prendo in prestito da un pensiero di Joe Simpson) é (+ o -) che "conoscere nel dettaglio tutti gli aspetti di un incidente mi aiuta a metabolizzarlo come appunto incidente, permettendomi di considerare con la corretta sensibilitá tutti le variabili di rischio in gioco".

bye....
PS: Qualcuno puó chiarirmi sul motivo per cui uno dovrebbe deliberatamente tenere spento il dispositivo ARVA


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 Oggetto del messaggio: Re: Cronaca di un soccorso in valanga
MessaggioInviato: 29/10/2009, 14:37 
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Iscritto il: 07/05/2009, 12:49
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Località: Dolomiti (ogni tanto anche altri bei posti con belle montagne alte piene di powder)
giusto

ma troppa gente sulla stessa montagna può comunque significare tempo perso e maggior rischio

e uno dei difetti dei forum è creare i presupposti per cui si manifestino certe situazioni

è giusto sapere cosa può capitare...però se ci pensiamo sempre in montagna non ci andiamo più, sopratutto d'inverno

Su Joe Simpson: credo che la sua storia dimostri una volontà incommensurabile....però se leggi l'altro libro ti rendi conto che lui fa parte di quelli che vanno in montagna un po' troppo allo sbaraglio.....ha rischiato troppo troppe volte, spingendosi troppo spesso oltre le sue capacità ed esperienze
a parte la siula grande è un miracolo che non sia morto da qualche altra parte...

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fuggiamo dal grigio e tuffiamoci nel bianco


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 Oggetto del messaggio: Re: Cronaca di un soccorso in valanga
MessaggioInviato: 29/10/2009, 16:58 
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Iscritto il: 24/02/2009, 21:35
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Infatti non avevo visto parole sul rifugista in questo articolo, non è che hai e puoi scannerizzare l'articolo sulla Rivista?

Le frase di Joe Simpson la condivido, solo che lui non è proprio il soggetto migliore per dire certe cose. Diciamo che ha più di un santo protettore in paradiso se è credente, un culo ENORME se invece non lo è :mrgreen:


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 Oggetto del messaggio: Re: Cronaca di un soccorso in valanga
MessaggioInviato: 29/10/2009, 17:27 
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Iscritto il: 14/03/2009, 8:55
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la cerco nel marasma di casa :mmmm:

abbi :priest:


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 Oggetto del messaggio: Re: Cronaca di un soccorso in valanga
MessaggioInviato: 02/11/2009, 11:51 
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Iscritto il: 24/02/2009, 21:35
Messaggi: 2652
Località: Milano
enrysno ha scritto:

altra cosa: ho spesso (se non sempre) constatato che un telefonino acceso, anche a 1 metro dall'arva in emissione provoca malfunzionamenti
per evitare problemi noi teniamo sempre il cellulare spento


Anche io spengo sempre e faccio spegnere. Il telefonino interferisce non tanto con il segnale di emissione quanto con quello di ricerca (esattamente come per i cavi dell'alta tensione, rocce, parti metalliche, ecc...). Si potrebbe dire (e si fa anche :mmmm: ): "quando succede l'incidente lo spengo e inizio la ricerca". Banale Watson, solo che:

- sei sicuro tra le mille cose di ricordarti di spegnere il cell quando devi cercare il tuo miglore amico sotto 2 metri di neve?
- se il tuo migliore amico sotto 2 metri di neve ha il cell acceso di certo non lo può spegnere, e quando tu ci arrivi vicino cominciano i guai.

A me una volta è capitato di "trovare" uno zaino con cell acceso anzichè l'ARVA sepolto a 30 metri dallo zaino.

Con gli analogici il problema non si presenta.


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 Oggetto del messaggio: Re: Cronaca di un soccorso in valanga
MessaggioInviato: 16/12/2009, 13:45 
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Iscritto il: 11/12/2009, 16:54
Messaggi: 245
Località: Darmstadt
ho letto solo adesso la relazione sull´incidente di Werner. :eek:
arva spento(in effetti le pile costano un sacco, eh?)? e cercare di accenderlo mentre si é travolti?
pura fantascienza! :capelli: io ho giá dubbi sull´avalung, che secondo me é troppo complicato da mettersi in bocca in queste situazioni. (altra cosa l´abs, bisogna solo tirare un cordino, un gesto molto istintivo, per non parlare del sistema di trasmissione che fa partire tutti gli abs del gruppo quando solo uno lo apre).

voi sapete se con l´F1 focus ci sono problemi di interferenza coi cellulari?

_________________
mi sto inscimmiando dibbbbbrutto


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 Oggetto del messaggio: Re: Cronaca di un soccorso in valanga
MessaggioInviato: 16/12/2009, 13:59 
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Iscritto il: 07/05/2009, 12:49
Messaggi: 2008
Località: Dolomiti (ogni tanto anche altri bei posti con belle montagne alte piene di powder)
dalle prove che ho fatto con l'm2 ortovox con un telefonino acceso in stand by nel raggio di un metro dall'arva sepolto ci sono parecchie interferenze che causano soprattutto errori nella distanza in metri che appare sul display e anche qualche errore nella direzione da seguire, sempre sul display

quindi io di solito lo tengo spento e consiglio tutti quelli che vengono con me in gita di fare altrettanto

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 Oggetto del messaggio: Re: Cronaca di un soccorso in valanga
MessaggioInviato: 17/12/2009, 17:47 
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Iscritto il: 19/05/2009, 15:43
Messaggi: 57
per evitare di dimenticare di accendere l'arva basta fare il check prima della gita.

da parte mia consiglio di fare il check tradizionale e nn quello impostato dalla casa (vedi nuovi arva)
Il motivo è semplice se facciamo il test tradizionale tutti in RX e uno in TR e poi tutti in TR e l'uno RX con i volumi al minimo permette di valutare la portata e fare un controllo incrociato degli arva che testiamo.
Questo ci serve per discriminare su qualche compagno di gita con arva con segnale scarso o batterie basse.
Discriminante che ci potrà servire per una valutazione sull'eventuale profondità di sepellimento in caso di incidente

Sul discorso gruppi numerosi concordo con Enry 4 buono 6 è il limite e possibilmente tutti con stesso livello e conoscenza reciproca, poi potrebbe subentrare un discorso sulla figura del leader all'interno del gruppo solitamente quello con più esperienza, che può dare le indicazioni sulle linee da tenere o altro, valutando anche con gli altri.

Nel caso all'interno del gruppo decidiamo di portare uno con un livello più basso del nostro sarebbe meglio abbassare il livello di difficoltà della nostra gita o itinerario, per nn rallenatre il gruppo e per nn creare situazioni di pericolo


In alcune super giornate di FR ci siamo trovati anche in 12 tutti assieme, ma dopo la prima discesa ci siamo naturalmente divisi in 3/4 sottogruppi.
Ovviamente quando questo succede è importante sapere chi scia con noi onde evitare di lasciare qualcuno da solo


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