Zona: Dolomiti di Sesto
Luogo di partenza: Rif.Lunelli poco più sotto
Quota di partenza: 1.536mt
Dislivello: 1.400 forse 1.500 tra sù e giù iniziali
Esposizione: Nord e un Est ma travestito da Nord
Difficoltà: BSA - OSA un breve tratta da forcella Anna fino al catino superiore
Fattibilità in snowboard [1-5]: 2
Fattibilità in splitboard [1-5]: 4
Materiale alpinistico necessario: casco, picca e ramponi
Cartina: Tabacco 10 (mi pare)
Descrizione itinerario: Gita varia con buon sviluppo che si articola su tutti i terreni (sentiero nel bosco, vallone aperto, traverso delicato, canale, forcella, canalino, catino, cima, etc) insomma di tutto un po' in un ambiente grandioso e per come l'ho visto io anche solitario
Salita: Dal Rifugio perdere un po' di quota e seguire il sentiero cai 164 in costa con sù e giù fino al bivio con il 123, dove si apre un bel vallone. Prendere il 123 e risalire l'intero vallone fin sotto ad un canale un po' scoperto che và passato con un traverso sopra. Da qui si accede al canale via via più stretto (almeno 100 voltate casso!) che porta in forcella Anna. Già qui la gita dà soddisfazione. Prendere a destra un evidente canale stretto che poi pian piano si allarga, oppure in salita si può percorrerlo sul pendio sinistra (più continuo ma decisamente più esposto). Si arriva in un ampio catino suddiviso da una barriera rocciosa che si passa con ampia diagonale verso sinistra. Non lasciarsi distrarre dal catino che inviterebbe ad andare sulla cresta e poi sulla cima di destra. Proseguire tenendo barra a dritta verso un esigua forcelletta a sinistra di una compatta cima che dà poche speranze di essere espugnabile. arrivati in forcella lasciare gli sci e risalire con facili passaggi su misto (dipende dall'innevamento) prima l'anticima e poi alla cima facendo molta attenzione alle cornici.
Discesa: Come la salita, dal catino io sono sceso all'interno del canalino che preservava neve migliore, se si scia fuori ci sono meno sassi ma la possibilità di ghiaccio e strati sottili è più alta. Arrivati in fondo e rimesse le assi in spalla, a metà sentiero abbiamo tirato giù per una lingua di neve che ci portato al sentiero 171 con cui si rientra.
Attenzione a: la zona e i pendii sono molto valanghivi, da affrontare solo dopo che si siano assestati. prendersi il giusto tempo che l'è longa. per fortuna l'esposizione preserva bene la neve. Tra anticima e cima non si può sbagliare e valutare con attenzione le cornici che danno su orridi magnifici ma che non garantiscono la sopravvivenza.
Bibliografia e riferimenti utili: "Sci alpinismo in Comelico" P.Grosso F.Vascellari - Casa Editrice Vividolomiti
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