CIVETTA 16.04.11
Un giorno io e Luca eravamo nel giardino sotto casa di Pecol, seduti sulla panca di legno appena costruita con molta fantasia, bevevamo una birra…..inevitabilmente l’occhio cadeva su…..LA LINEA…..

(foto del 17.04.11 da Mareson)
ad un certo punto Luca inzia un discorso…..
- ma il Civetta con la tavola non si fa?
- mah…. è già tosta con gli sci…. con la tavola non ha tanto senso…
- perché?
- perché…perché! …. Intanto bisogna arrivare su!.... e poi c’è il passo del tenente, i pendii ripidi, le roccette alte, il traverso…..
- mmm…. in effetti….
- e poi di certo non si può fare in fresca…..e tutti i traversi sono in back…..
- ma si lasciamo perdere….c’è tanta roba molto più divertente e meno faticosa e pericolosa da fare….
Però….Qualcuno diceva che “LA INCANTA”……
È passato qualche anno da queste chiacchere da birra ...
nel frattempo qualcosa è cambiato…..ad esempio un giorno ho visto la parete completamente bianca e qualcuno stava scendendo….….sciando tutta la linea, anche con la variante del salto….ma erano saliti con l’elicottero….bel giocattolo….ma ho pensato va bene in alaska…non qui….la cima di casa d’estate si è sempre fatta partendo appunto da casa….
Allora il tarlo ha cominciato a scavare…..ma fino a oggi trovare un compare è stato quasi impossibile….
Più di una volta (non troppe per la verità) si sono verificate le condizioni ma nessuno ha accettato l’idea….
Oggi grazie ad Antonio e Giovanni sono riuscito a salire fino alla croce e scendere con il mio giocattolo preferito, che non sarà adattissimo alla salita ma in ogni caso non fa rumore e non inquina. Con me anche Joseph, nonostante un problema fisico ad un piede.
Siamo partiti alle 4.30 da Pecol, salendo le piste ancora innevate. Per l’occasione, visto che da più parti si diceva che il manto nevoso era portante a tutte le quote e su tutte le esposizioni ho scommesso di poter salire con l’assetto più leggero possibile, ovvero tavola intera e ramponi, lasciando a casa sia le ciaspe che la split con tutti i suoi armamentari….
La scelta si è rivelata azzeccatissima, mai ho fatto una gita con così poco peso!
Arrivare al passo del tenente non è difficile ma lo sviluppo del percorso è notevole, rispetto al dislivello da percorrere e, se vogliamo trovare un difetto a questa grande gita, si traversa parecchio verso dx, sia in salita che in discesa.
Tra l’altro il tempo doveva essere decente, invece la mattina è stata molto nuvolosa, almeno fino a 3000 m e solo dopo le 11 la visibilità è migliorata.
In avvicinamento al Passo del Tenente

Il passo era in buone condizioni, la prima parte solo su roccia (fattibile bene senza ramponi, anzi meglio), la seconda un semplice traverso innevato (qui si ramponi!) da affrontare con prudenza ma non terribile. Noi siamo passati con fettuccia e moschettone, ma si può procedere abbastanza tranquillamente anche slegati.

Alcuni del nostro gruppo si fermano qui, anche io avevo dubbi sulla riuscita della gita ma ci ho creduto e ho continuato con Antonio e Giovanni.
Dopo il passo si sale per il primo pendio ripido fino a superare una strettoia ancora più ripida su neve molto dura.

Poi c’è il traverso, fatto praticamente da solo nella nebbia…. è stata un’esperienza particolare….diciamo così (mamma che paura!)
A circa 3000 m siamo finalmente sbucati fuori dalle nuvole

Eccomi nella parte finale della salita

Nei pressi della cima uno dei due ragazzi (forti!) che ci hanno superato sul passo scende sul bel pendio sommitale, dove ci sono 5 cm di neve morbida grazie ai temporali dei giorni precedenti, è venuta proprio una bella foto!

Ho raggiunto la croce di vetta con la neve, per me era un sogno da parecchi anni

Antonio non arriva, io e Giovanni aspettiamo, nel frattempo lui dorme, io continuo a gironzolare per la cresta, facendo foto e ammirando il mare di nuvole che ci circonda….la cornice che c’è in cima fa spavento!
Finalmente siamo tutti assieme e cominciamo la discesa

Sotto il Rif. Torrani la pendenza aumenta

Il tratto di discesa prima del traverso (da qua al passo avrò sempre la piccozza in mano)

Il traverso (meglio non pensare a cosa c’é sotto)

Antonio scia nel vallone sopra il Passo, Giovanni è ancora sulla strettoia, ripida e impegnativa, la neve è rimasta molto dura

Le ultime curve sopra il Passo…. sembra di essere sospesi sopra la valle

Ancora una curva prima del Passo

Io e Antonio in discesa sul Passo

Dal Passo in giù bel firn fino alla teleferica, poi inevitabile ravano patoccato in bosco e pista fino a casa
In conclusione: è stata veramente tosta, dalla sveglia al dislivello, la discesa per me ha richiesto un notevole impegno psicologico soprattutto per i consueti problemi a gestire le curve in back sul ripido e duro….l’unica soluzione sarà tornarci con neve più morbida!