Premetto che non conoscevo la zona e ne sono rimasto favorevolmente colpito. Accesso abbastanza comodo per noi "padani", da Brescia, Salò, Lago D'idro poi si prosegue in direzione Campiglio fino a Breguzzo, poco prima di Tione di Trento.
La valle offre diverse possibilità di salita, le gite sono tutte molto lunghe (min. 1600mt di dislivello) eventualmente accorciabili con il pernotto al Rifugio Trivena. Ci sono diverse possibilità anche per chi ama il ripido (io no di sicuro

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Fino al rifugio sono 500mt di dislivello su strada forestale, nelle condizioni di ieri (ghiacciata e con la cunetta in mezzo) era abbastanza pericolosa a scendere, con migliore innevamento si arriva alla macchina tranquillamente tavola ai piedi. Purtroppo appena prima del rifugio c'è da superare il cono di accumulo di una valanga molto grossa, la traccia per la salita è ok, per la discesa io mi sono sganciato dopo aver provato a passare la prima parte. La traccia è stretta e la possibilità di spiaccicarsi contro i blocchi gelati non vale la pena.
La cima noi l'abbiamo decisa in corso d'opera avendo dal rifugio diverse esposizioni di salita, visto che la neve al sole non avrebbe mollato, anzi, aveva anche una bella crosta, siamo saliti al Creper Vac perchè una buona parte della discesa resta all'ombra e c'era in qualche punto ancora neve polverosa.
Subito dopo il rifugio c'è un canale un pò rognoso da salire con le pelli, qualche sciatore ha montato i rampant.
Io ho rispolverato le ciaspole dopo quasi un'anno e in questo tratto non ho rimpianto la split, con la quale avrei fatto sicuramente fatica. Il conto invece mi è stato presentato dopo, verso i 2500 quando ho iniziato ad accusare le 4ore di salita con la tavola nello zaino, con schiena e spalle a pezzi (grazie anche al mio zaino Ortovox di cui non sentivo assolutamente la mancanza).
Il resto della salita fortunatamente era su traccia ottima (e portante anche con le ciaspole) con pendenze moderate.
Si arriva ad una anticima di 2800 dove si lasciano sci e tavole e si fanno una 20 di metri a piedi fino alla vetta (attenzione passaggio delicato su scivolino di neve, se fosse duro meglio con ramponi o rinunciare alla cima)
La discesa offre un fantastico pendio di 1200metri fino al rifugio aperto e frontale (senza traversi e pianori) salvo gli ultimi 100metri di miniravanata nel boschetto che comunque è abbastanza rado anche se piuttosto ripido.
La neve tutto sommato era accettabile con alcuni tratti di neve ancora polverosa alternati a placche di crosta e neve ventata. Viste le condizioni che c'erano in giro tutto sommato è andata bene, però se non rinevica
Dal rifugio in giù come già detto stradina tutta sciabile fino alla macchina, salvo trovarla nelle condizioni di ieri, ghiacciata e con la cunetta in mezzo, dove forse è meglio farsela a piedi per evitare di farsi male (visto anche il grado di cottura delle gambe).
Ricapitolando: Cima Creper Vac, dislivello 1700mt, Diff. BSA, esposizione NE , gita che necessita neve assestata.
Foto, report e tracce gps sul mio sito QUI:
http://www.baloride.it/wp/?p=141


ps. 50mt sotto la cima ho incontrato un ragazzo con una Jones Solution, salito senza rampant. Stima, rispetto e un pò d'invidia (ma forse era solo una allucinazione legata alla fatica

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